L’ economia del consumo, basata su un intensivo uso delle risorse, ha una folle ossessione alla crescita. Quando l’economia attuale non cresce, crea pressione sull’occupazione.
Nel 2012, in Italia ci sono 2.5 milioni di disoccupati, di cui il 90% giovani, per i quali il tasso di disoccupazione oggi si avvicina al 36%. Solo il 15% della forza lavoro è in possesso di una laurea universitaria e ci sono solo 3 ricercatori ogni 1.000 occupati, con un conseguente indice di capacità d’innovazione tra i più bassi in Europa .
Nel mondo, ma soprattutto in Italia, ci sono preoccupanti rapporti di pensionati rispetto ai lavoratori. Negli anni 60 per ogni pensionato c’erano 5 lavoratori, oggi in Italia ci sono 36 milioni di lavoratori, (esclusi i 2.5 milioni di disoccupati) e 16 milioni di pensionati, un rapporto di 2.25 a 1.
Ci sono gravi problemi di strutturazione del mercato del lavoro, con troppi incentivi per pochi gruppi e troppa poca stabilità per altri, soprattutto i giovani. Servono riforme sia nel lavoro, che nelle pensioni, ma stando attenti a non liberalizzarlo troppo velocemente, perché con la crisi, rischieremo di perdere molti posti di lavoro.